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La vespa velutina arriva al Forno, task-force per neutralizzare due nidi

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La vespa velutina arriva al Forno, task-force per neutralizzare due nidi

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2022-07-07

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Individuati e neutralizzati nella frazione di Forno, nel comune di Massa, per la prima volta due nidi primari di vespa velutina, il calabrone originario dell'Asia che stermina gli alveari e mette in pericolo la biodiversità. I due nidi sono stati localizzati dai residenti e segnalati alla task force...

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Individuati e neutralizzati nella frazione di Forno, nel comune di Massa, per la prima volta due nidi primari di vespa velutina, il

calabrone originario dell'Asiache stermina gli alveari e mette in pericolo la biodiversità. I due nidi sono stati localizzati dai residenti e segnalati alla

task force anti-velutinadi apicoltori che è entrata subito in azione. Gli ultimi casi erano stati registrati a Marina di Carrara ma la presenza dell'insetto killer delle api risale ormai al 2014 in Italia; dal 2018 è arrivata anche in provincia di Massa Carrara. A ricordare l'importanza di segnalare e collaborare per salvaguardare le api dalla minaccia della vespa velutina è

Coldiretti Massa Carrara."Il calabrone asiatico – spiega

Francesca Ferrari, Presidente Coldiretti Massa Carrara - è solo l'ultimo degli organismi alieni portati nelle campagne e nei boschi dai cambiamenti climatici e dalla globalizzazione. La Vespa velutina è ora in compagnia di cimice killer, cinipide galleno, popillia japonica, drosophila suzukii, coleottero Aethina tumida e cimice marmorata asiatica. Il danno a livello nazionale dovuto all'arrivo di questi insetti è poco inferiore al miliardo di euro quasi quanto i danni provocati dalle calamità naturali nel 2021. L'unico modo per contrastare la diffusione su larga scala della velutina è prevenire ed intervenire tempestivamente per rimuovere i nidi".

metodosi serve delle vespe operaie catturate con un dispositivo (automatico o manuale) che riesce ad utilizzarle per veicolare una molecola letale per le vespe al nido, senza la necessità che questo venga individuato per essere distrutto. "Questo metodo, ideato dall'apicoltore ligure Fabrizio Zagni, è molto efficace perché colpisce indirettamente i nidi utilizzando i calabroni operai per introdurre negli alveari una piccolissima dose di prodotto biocida per provocare la morte degli altri esemplari e della regina. – spiega Stefano Fenucci – Segnalate ed aiutateci ad arginare la sua diffusione".