Giuseppe Campisi: «Possibilità di creare collaborazioni con l'intervento dello Stato»
Da mesi non si parla che di mancanza di manodopera. Un mantra che sentiamo ripetere con insistenza e che non ha una soluzione a portata di mano, anche se gli imprenditori alcune idee le hanno, come possibili collaborazioni con scuole e università, o coinvolgere anche chi è più vulnerabile da un punto di vista sociale. Ne abbiamo parlato con Giuseppe Campisi, responsabile produzione di Opac Campisi, azienda siracusana vocata alla coltivazione di agrumi.
E siccome tutto è collegato, poter contare sulla manodopera aiuta anche nel contrastare il mal secco degli agrumi. “È una fitopatia che come la Xylella si trasmette con il vento e la grandine e porta la pianta ad una morte precoce. Le istituzioni non sembrano sentirci e capire la gravità della situazione, ma anche in questo caso è fondamentale reperire lavoratori specializzati perché è una malattia che si debella attraverso interventi cesori, quindi potature”.
Una grande occasione per i giovani di specializzarsi in un lavoro di cui c'è assoluta urgenza. “In Sicilia si creerebbero 5/6mila posti di lavoro ben retribuito. Lo stiamo spiegando a gran voce sia alla Regione che al Ministero, ma per ora non abbiamo ricevuto risposta. Un’alternativa potrebbe essere realizzare partnership con le università o centri sociali, in modo da avere anche un ruolo sociale, ma le aziende da sole non riescono a coprire interamente le spese di un progetto simile, deve intervenire lo Stato”.