L'Organizzazione guidata da Sicolo pronta alla protesta se non ci saranno risposte urgenti al settore da parte delle istituzioni
Tradizionalmente il comparto agricolo è quello definito come “Primario” per l’Economia, “ma in realtà – ha esordito il presidente di Cia Puglia, Gennaro Sicolo, nella conferenza stampa tenuta presso l’Hotel barese “Parco dei Principi” – è sicuramente l’ultimo dei settori economici di cui si occupano i governanti locali e nazionali”. Infatti, la Confederazione degli agricoltori pugliesi guidata da Sicolo (ndr – che da qualche settimana è anche uno dei vice presidenti nazionali dell’Organizzazione) ha preannunciato una forte mobilitazione di piazza della categoria rappresentata, se non ci saranno risposte adeguate in tempi brevi sia da parte del governo regionale che di quello nazionale alla fase drammatica che attraversa il settore agricolo, a causa delle conseguenze determinate dalla pandemia prima e dal conflitto bellico tra Russia ed Ucraina ultimamente. Costi di produzione che anche in Agricoltura sono andati fuori controllo e condizioni climatiche avverse che stanno incidendo negativamente sui cicli colturali e, quindi, su tutte le produzioni agricole e zootecniche. E’ questa la denuncia principale lanciata ieri attraverso gli organi di informazione dalla Cia-Puglia, per farla giungere all’attenzione di chi ha le competenze ed il dovere istituzionale di intervenire per evitare che vadano in default molte delle imprese agricole presenti nella nostra regione. Però, dalle relazioni effettuate dai due vice pugliesi di Sicolo, Giannicola D’Amico e Benedetto Accogli, oltre alle criticità contingenti del comparto agricolo regionale è emerso anche che in Puglia continuano a permanere problematiche ormai ataviche, sia strutturali che infrastrutturali, che bisognerebbe affrontare quanto prima con vigore e concretezza. Infatti, – hanno denunciato da Cia-Puglia – alle emergenze odierne dovute agli aumenti esponenziali dei prezzi delle materie necessarie alla produzione agricola, a cominciare dal gasolio per la movimentazione dei mezzi ed attrezzature agricole, si aggiungono quelle determinate dalla fauna selvatica (danni dei cinghiali e volatili), la Xylella fastidiosa degli ulivi, i cambiamenti climatici e conseguente crisi idrica e – ha sottolineato il presidente Sicolo – “in Agricoltura senza acqua non si produce”. Per cui, nella nostra regione, occorre riformare urgentemente i Consorzi di Bonifica ed il ritorno ad una gestione diretta di tali organi da parte di chi effettivamente utilizza le risorse idriche per produrre. Ma, secondo Cia-Puglia, occorre anche un riequilibrio nei rapporti di filiera e di queste con la Gdo (Grande distribuzione organizzata), per evitare sacche speculative a danno dei produttori agricoli. Senza dimenticare la necessità di programmazione presente e futura per i fondi europei e nazionali a sostegno del comparto agricolo. Insomma, dalla Cia-Puglia è partito un grido di dolore, ma soprattutto d’allarme per lo stato del comparto sia a livello locale che nazionale. Da ciò la necessità di un’iniziativa forte per un settore che è forse “alla canna del gas” e, quindi, che potrebbe da un momento all’altro vedere la chiusura di centinaia di aziende agricole piccole, medie e grandi, con la perdita di migliaia di posti di lavoro o di giornate lavorative per il bracciantato. E dopo aver rappresentato il quadro critico complessivo, Cia-Puglia ha lanciato una serie di proposte per intervenire direttamente o indirettamente a risollevare le sorti del settore, garantendo, dove necessario, anche ristori immediati a favore delle imprese agricole. Le proposte ed i suggerimenti di Cia-Puglia sono stati accennati nell’incontro con la stampa (ed anche alla presenza di alcuni esponenti politici locali intervenuti ad ascoltare direttamente le lagnanze pugliesi di detta Organizzazione sindacale del mondo agricolo regionale), ma sono state racchiuse, soprattutto nei dettagli, in ben dieci pagine che i vertici pugliesi della Cia faranno pervenire in primis alla Regione Puglia, affinché si mettano in atto immediati tavoli di confronto, per trovare soluzioni rapide alle tante criticità denunciate, a salvaguardia non solo delle imprese agricole e dei lavoratori in esse occupati, ma – ha ricordato in fine Sicolo – “da non dimenticare che l’Agricoltura è il settore che assicura i prodotti per l’alimentazione della collettività”. E, quindi, a tutela anche dell’intera società umana, che di tali produzioni deve usufruire e non può farne a meno. Né è minimamente immaginabile che tali prodotti possano diventare un lusso. Infatti, “qualora non dovesse esserci risposta alcuna alle legittime istanze degli agricoltori, – ha avvertito in conclusione il Presidente pugliese della Cia – l’Organizzazione è pronta “per proteste ad oltranza”.
Giuseppe Palella
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