Allevamenti e soprattutto piante alle prese con insetti molto insidiosi che mettono a rischio molte colture
Allevamenti e soprattutto piante alle prese con insetti molto insidiosi che mettono a rischio molte colture con danni dei lavoratori del settore che devono già fronteggiare un livello di siccità davvero preoccupante
La siccità e gli insetti che proliferano con il caldo torrido e umido di questo giugno 2022 lascerà il segno nel settore dell’agricoltura. Campi arsi dal sole, orti in sofferenze, bacini idrici svuotati o con livelli di acqua decisamente critici. A questa situazione già critica si aggiunge l’arrivo e il moltiplicarsi di parassiti di varia tipologia e pericolosità che contribuiscono a devastare molte colture.
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La fotografia di questo momento davvero complesso per un settore strategico così strategico l’ha scattata Coldiretti qualche giorno fa fa:
sciami di cavallette, coleotteri giapponesi, ragni e forficule cominciano a diffondersi ovunque proprio in un momento in cui l’Italia ha necessità di sfruttare tutto il suo potenziale produttivo alimentare per fare fronte agli effetti sui prezzi e sui mercati della guerra in Ucraina.
La cimice asiatica ha preso di mira i frutteti italiani così come il moscerino killer Drosophila suzukii che attacca soprattutto ciliegie, mirtilli e uva. E poi il cinipide galligeno che si annida sui castagni o il punteruolo rosso nemico delle palme.
Veneto, Trentino e Friuli Venezia Giulia sono alle prese con l’avanzata dell’, parassita killer del legno che, assieme al Ips typographus
Bostrico Tipografico, causa seri problemi agli abeti già indeboliti per via dei cambiamenti climatici. Quest’ultimo viene definito “mangia tronchi” poiché entra sotto la corteccia, dove si accoppia con le femmine e scava gallerie di 15 centimetri dove depongono fino a 80 uova. Le larve poi creano altri cunicoli per nutrirsi.Nel Veneto proliferano afidi, cimici e lepidotteri: depongono larve sulle foglie di barbabietole da zucchero e di vari ortaggi in particolare cetrioli, pomodori, mele e pere. In Piemonte si rilevano danni agli albero da frutto provocati da zecche, cimici e forficule; si sta diffondendo la Popillia japonica, un coleottero giapponese capace di guastare dai prati alle piante ornamentali, dai frutteti di pesche e pere ai vigneti, dalle colture quali mais e soia fino ai noccioleti. Una specie che è oramai possibile trovare anche in Lombardia con i problemi che ne conseguono.
Mentre si prende contezza di questa invasione si cerca di affrontare la situazione della siccità il cui costo, per il momento, è equiparabile a 3 miliardi di euro con il timore di una situazione sull’orlo della catastrofe per coltivazioni e allevamenti davvero palpabile. Presso il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali si è svolto un incontro tra ministro, sottosegretario, protezione civile e i vertici del Ministero della transizione ecologica proprio per cercare una soluzione al fine di dichiarare lo stato di emergenza. E si ipotizza anche uno stato di eccezionale avversità atmosferica per il settore agricolo se il danno siccità supererà il 30% della produzione lorda vendibile. Altri incontri sono in svolgimento al fine avviare azioni coordinate su più fronti.
Regioni e Comuni stanno emanando delle ordinanze che puntano al razionamento dell’acqua per far fronte a una situazione siccità che sembra essere ben più devastante di quella del 2017 e del 2003. E nel frattempo il settore agricolo è letteralmente in ginocchio.
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Fonti: Coldiretti/MIPAAF
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