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Title

«L’agricoltura è alla canna del gas» | Buonasera

Authors

Mirko Venturini; La Redazione

Availability

Better title

«L’agricoltura è alla canna del gas» | Buonasera

Source

Tarantobuonasera (tarantobuonasera.it)

URL

https://www.tarantobuonasera.it/cronaca/296747/lagricoltura-e-alla-canna-del-gas/

Date

2022-06-28

Description

Abstract

“L’agricoltura pugliese è alle prese con una crisi senza precedenti che non sta risparmiando alcun comparto. Oltre a ciò continuano a permanere criticità ormai ataviche, strutturali ed infrastrutturali, che vanno affrontate con vigore e concretezza”. Cia agricoltori italiani di Puglia ha indetto una mobilitazione regionale per tenere alta l’attenzione sulle emergenze in corso e per sollecitare le Istituzioni preposte a qualunque livello affinchè si trovino soluzioni adeguate.L’‘organizzazione di categoria sottopone alle Istituzioni, chiedendo a tutti i livelli di fare squadra e di agire in sinergia per salvare l’economia regionale pugliese, trovando soluzioni condivise ed utilizzando in modo strategico le risorse a disposizione e incrementarle per mettere in moto azioni concrete, rapide, efficaci.

Keywords

categories = Cronacatags = buonasera, buonaseranews, tarantobuonasera, taranto, puglia, informazione, news

Body

“L’agricoltura pugliese è alle prese con una crisi senza precedenti che non sta risparmiando alcun comparto. Oltre a ciò continuano a permanere criticità ormai ataviche, strutturali ed infrastrutturali, che vanno affrontate con vigore e concretezza”. Cia agricoltori italiani di Puglia ha indetto una mobilitazione regionale per tenere alta l’attenzione sulle emergenze in corso e per sollecitare le Istituzioni preposte a qualunque livello affinchè si trovino soluzioni adeguate.L’‘organizzazione di categoria sottopone alle Istituzioni, chiedendo a tutti i livelli di fare squadra e di agire in sinergia per salvare l’economia regionale pugliese, trovando soluzioni condivise ed utilizzando in modo strategico le risorse a disposizione e incrementarle per mettere in moto azioni concrete, rapide, efficaci.

Le materie prime – gasolio agricolo, fertilizzanti, mangimi ed altro registrano quotidianamente aumenti spropositati (fino al 200% in più) per il combinato disposto delle speculazioni e degli effetti negativi della guerra in Ucraina. Cia agricoltori dchiede controlli da parte degli organismi preposti (forze dell’ordine) sulle speculazioni e sull’aumento dei prezzi in generale;efiscalizzazione previdenziale in materia di lavoro agricolo; eliminazione delle accise sul gasolio agricolo; estensione di almeno altri 6 mesi del credito di imposta sul gasolio agricolo del 20-30%; riduzione del 50% il costo dei contributi previdenziali ed assistenziali; I prezzi riconosciuti ai produttori agricoli molto spesso non coprono nemmeno le spese di coltivazione e raccolta. Produrre al di sotto dei costi di produzione non è possibile, così come non lo è produrre a ‘costi italiani’ e svendere a prezzi internazionali le produzioni ottenute, stando attenti a rispettare – doverosamente e come facciamo sempre – i contratti di lavoro, le norme sulla sicurezza e le regole per garantire la salubrità dei prodotti.

Tutta questa mole di lavoro non è riconosciuta da chi porta sulle tavole dei consumatori quei prodotti. In sostanza, il comparto agricolo è uno dei pochi a subire e a non determinare il prezzo dei propri prodotti, con uno squilibrio di potere contrattuale che pende completamente a favore della Gdo (la Grande Distribuzione Organizzata) e dei mediatori. Cia agricoltori chiede di riequilibrare i rapporti all’interno della filiera e in particolar modo con la Gdo; di aggregare e differenziare l’offerta e favorire la rinascita di punti vendita e negozi specializzati per la distribuzione dei prodotti; di eliminare le disparità esistenti anche in ambito europeo ed extra europeo rispetto all’uso dei fitofarmaci; di sovvenzionare l’espianto di vecchi impianti, in modo da rinnovare le strutture e incentivare l’innovazione varietale; di favorire l’aggregazione in OP; di realizzare il catasto ortofrutticolo. L’emergenza della manodopera nel settore agricolo è insostenibile per le imprese. La situazione è prossima a diventare critica. Non si riesce a reperire manodopera, manca il flusso dell’Est Europa e dai Paesi extracomunitari.

Il comparto agricolo, poi, è soggetto quotidianamente alle condizioni meteo-climatiche che possono o non permettere la esecuzione dei relativi lavori in campagna. Pertanto risulta davvero vincolante e penalizzante la norma che obbliga i datori di lavoro agricoli ad avviare le assunzioni il giorno precedente l’inizio del rapporto di lavoro. Cia agricoltori chiede di utilizzare i “corridoi verdi” per i lavoratori extra comunitari; di utilizzare la manodopera dei percettori del Reddito di Cittadinanza; laivisitazione delle norme in materia di assunzioni agricole che consentano ai datori di lavoro agricoli di poter effettuare assunzioni immediate lo stesso giorno di inizio del rapporto di lavoro.Non vi è giorno in cui non si registrano calamità naturali: siccità, alluvioni, grandinate, bombe d’acqua, nevicate, gelate. L’incidenza delle calamità naturali è ormai devastante. L’organizzazione degli agricoltori chiede la riforma della legge 102/2004; di costituire un fondo assicurativo per tutelare le aziende agricole dagli eventi naturali e dalle crisi di mercato, in parte coperto dalla fiscalità generale ed in parte dai fondi del Psr; di accellerare le istruttorie per il riconoscimento degli indennizzi. La presenza incontrollata sul territorio di fauna selvatica (cinghiali, lupi, cinghiali, storni), sta determinando annualmente milioni di euro di danni ad allevamenti e coltivazioni, sta mettendo in pericolo anche i residenti nelle campagne.

È necessario procedere ad un abbattimento selettivo e controllato dei cinghiali. Cia agricoltori chiede l’abbattimento selettivo e controllato dei cinghiali per riportare a livelli di sostenibilità ambientale la presenza di detti animali sul territorio; di riconoscere risarcimenti veri e propri agli agricoltori danneggiati; disuperare il regime del de minimis e i limiti da esso imposti; di riformare radicalmente la legge 157/1992; di prevedere la sterilizzazione dei cinghiali; di prevedere la eventuale realizzazione della filiera della carne di cinghiale. Abbiamo sempre sostenuto che la Xylella fastidiosa non avrebbe atteso i tempi della burocrazia, della politica e della giustizia. Non ci eravamo sbagliati, stante l’avanzamento del batterio giunto ormai in provincia di Bari. A tal proposito si ribadisce ancora una volta che il nostro riferimento è sempre stata e sarà la scienza e non la fantascienza, i santoni e gli pseudoambientalisti che tanti danni hanno arrecato in questi anni attraverso le loro azioni di disinformazione e di proteste senza senso e senza fondamento scientifico, distruggendo in quasi 10 anni un patrimonio immenso.Gli agricoltori in questi anni hanno rispettato le regole, innanzitutto eseguendo regolarmente le buone pratiche agricole e tutte le procedure previste dai piani di azione annuali varati dalla Regione Puglia, con un aumento esponenziale dei costi a fronte di bilanci aziendali in molti casi ridotti a zero.

Restano ancora delle criticità, soprattutto notevoli ritardi, circa la eradicazione delle piante infette per le quali i proprietari non avanzano richiesta di eradicazione volontaria. L’organizzazione degli agricoltori chiede la nomina di un commissario straordinario per gli abbattimenti con poteri, mezzi, risorse economiche e umane straordinarie; di accelerare la erogazione della 2.da e 3.za annualità per i frantoi; di accelerare le istruttorie delle domande relative alla mis. 4.1.C; di destinare ulteriori risorse per la rigenerazione olivicola delle province interessate; di svolgere periodicamente le attività di monitoraggio delle piante e dei vettori; di destinare risorse agli agricoltori che svolgono con diligenza le buone pratiche agricole; di prorogare per altri due anni gli indennizzi per i danni subiti da Xylella; dui implementare ulteriormente la ricerca scientifica e la sperimentazione; di continuare nella sperimentazione dei sovrainnesti dei monumentali; di integrare la concessione di carburante agricolo per le zone colpite dal batterio; diattivare al più presto il catasto olivicolo per le zone colpite dalla Xylella; un bando Psr ad hoc per le aziende che hanno reimpiantato alle quali è necessario dare un supporto fino alla produzione; un coordinamento per il monitoraggio di tutte le risorse messe a disposizione del sistema agricolo affinché vengano utilizzate per una vera rigenerazione del sistema agricolo e del paesaggio. ìIn molti territori della Puglia le infrastrutture irrigue risalgono al periodo degli anni ’50 e da allora in molti casi non vi è stata manutenzione né ammodernamenti.

Occorre mettere nelle condizioni tutti i Consorzi di Bonifica presenti sul territorio pugliese di predisporre una progettualità utile a migliorare le infrastrutture e consentire il più possibile l’utilizzo delle acque provenienti dagli invasi piuttosto che quelle proveniente dai pozzi. Cia agricoltori chiede risorse specifiche messe a disposizione per investire nei territori cercando di creare invasi; di incentivare il riuso e l’utilizzo delle acque reflue provenienti dai depuratori; un’autorità unica di gestione delle acque; di emandare la gestione della realizzazione di nuovi invasi a livello nazionale e non agli enti locali; di attivare le procedure per il riconoscimento dello stato di calamità dovuta alla siccità dell’anno in corso; di avviare una nuova sanatoria per i pozzi.